mercoledì 31 ottobre 2012

giovedì 25 ottobre 2012

ELISABETTA

Elisabetta Crisponi nasce a Genova,figlia  del Mediterraneo, trascorre la sua infanzia influenzata da una madre toscana, un padre sardo, una nonna emiliana..piccola rinchiusa nel suo mondo, come un piccolo uovo che assorbe il bene e il male dall'esterno per dare origine al suo essere.

Nel 2009 si avvicina all'arte pittorica quasi per caso, ma con essa, e tramite il suo scrivere che mai l'ha abbandonata in tutti gli anni passati, trova la chiave ,l'energia,la forza giusta per far esplodere il suo sole,rompendo il suo guscio e venendo al mondo.

Pittura e poesia sono i suoi strumenti per incenerire inibizioni,paure,traumi placando quell'irrequietezza che sempre le è stata compagna.
In"frasi accostate" questo lei dice di se e della sua pittura:

Ecco il mio sentire, forse il tuo sentire.
Molte cose avevo da dire al mondo,da svelare a me stessa, così un giorno presi i colori ed iniziai a parlare,per liberare l'urlo che suonava in me ormai da troppo tempo.


Prima era silenzio
Poi fu parola nella mente
che spaccò il vuoto
creando mille rimbombi e mille immagini
che si fecero sangue
pulsando in ogni cellula
sino a comporsi in suono.

Il suono fu urlo
Pura essenza di libertà
Selvaggio nel suo correre
Selvaggio nel suo divenire
Assetato di ogni goccia d'acqua.

Il suono divenne parola
parola nel tempo
Parola alla ricerca di parole
per liberare la solitudine
e poter comporre i colori.

Ora sono io con il mio arcobaleno d'emozioni
che finalmente dice al mondo
LE COSE VAN DETTE PER COME SON VERE






lunedì 22 ottobre 2012

"L'incanto della forza"
olio su tela 120x100

"Dissenno"
olio su tela

"Sorprendente leggerezza"
olio su tela 100x70

"Le cose van dette per come son vere"

"Le cose van dette per come son vere"
olio su tela 100x70

DI TONY ALONZO


L’espressione artistica di Elisabetta è dimostrativa di una particolare sensibilità nella quale convivono, in perfetta simbiosi, forme solo apparentemente diverse di comunicazione, quali la pittura e la poesia, laddove, per dirla con Leonardo, "la pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede”. La sua ispirazione artistica è infatti l’idilliaco luogo d’incontro per le due forme d'arte più eteree e poetiche, che esprimono, in modo davvero ineguagliabile, tutto il meglio che la creatività umana può concepire. Quello della «poesia visiva» ovvero della «pittura scritta» è un linguaggio artistico, per tutti coloro che si vogliono far trasportare insieme da immagini e parole. In questo modo, scopriamo che l’Arte è comunque Poesia e la Poesia è Arte, ecco perché, chi ama l'una, ama necessariamente anche l'altra.Accostandoci al mondo artistico di Elisabetta è possibile leggere parole poetiche, che catturano l'animo e contemporaneamente si possono ammirare dipinti di particolare bellezza ed intensità.

E’ come avventurarsi in una avvincente lettura arricchita da stupende immagini. Sotto la tela o la carta, il pensiero di Elisabetta va tessendo una sua filigrana di emozioni, a volte anche concettuali. Sono idee, talora inconsce, che non nascono dalla visione della realtà, ma dall'immagine, che di essa l’Artista va in sé elaborando e maturando. In tale filigrana, un segno, un accenno di colore, un vuoto o un pieno di parole, si caricano di tutte le significazioni e le allusioni, che è possibile riuscire a trasmettere e a percepire. Ed è così che segno e parola si aiutano a vicenda, per creare ed illustrare una «situazione». La tela, quindi, può farsi pagina stilizzata di commenti al vivere quotidiano, quasi una «poesia per segni», che tramuta la «sostanza» delle cose visibili in una forma astratta di quella sostanza. Mi pare che in Elisabetta si possa intravedere il baluginare di certe situazioni, conoscitive ed emotive insieme, che trovano, per urgenze vitali e morali, la forza per emergere alla luce, per realizzare attraverso simboli e metafore una sintassi imprevedibile, legata spesso al dramma esistenziale dell’essere umano. I suoi versi poetici possono servire anche per segnare il filo sottile di una vibrazione personale, un amore, un sogno, un errore, una rabbia, un'elegia. L'Artista sosta a lungo prima di scegliere un colore, come il Poeta sosta nella scelta di un termine: quegli attimi di attesa vivono sulla sospesa fragilità di un esistere e il risultato grafico conseguito è la scansione di un pezzo di vita, già tramontata per sempre. Ma Elisabetta sa di possedere il gesto, che rivela la coscienza del proprio esistere, in rapporto con le cose e con la realtà, e sa anche di poter usare l'immagine dipinta o scritta, per cristallizzare e tramandare la memoria della materia: è il suo modo di sconfiggere la caducità delle cose umane, attraverso la personale resurrezione visiva di un gesto, da consegnare, con passionale trasporto, alla sensibilità ed alla memoria di chi ha la facoltà di avvertire le più intime e suadenti vibrazioni della sua Arte.


Tony Alonzo
Scultore,Pittore, laureato in lettere moderne.




.

domenica 21 ottobre 2012

"Le tre parche"olio su tela 100x70

Critica di Monica Zaulovic


Elisabetta Crisponi , pittrice autodidatta , nasce a Genova , ma culturalmente influenzata da una madre toscana , una nonna emiliana e un padre sardo. Vive così culture, tradizioni e atteggiamenti diversi che la portano in una dimensione interculturale che sa trasmettere con varie sfumature sia in parole che in colori

Non a caso la forza della Crisponi consiste molto anche nella sua umiltà . Umiltà deriva da humus, terra, che rimanda al concetto di radici, di radicamento, di profondità.e lei lo comunica fortemente in ogni sua opera.

Ed è proprio per questa sua umiltà che ha scelto per molti anni di non partecipare ne a mostre ne a concorsi, pur avendo un’ampia gamma di possibili scenari da sfruttare .

L’artista predilige l’arte figurativa . Passa attraverso le masse di colore che sono l’espressione della forza, della passionalità e della personalità.

Ama dipingere tutto cio' che le da un'emozione : serenità e pace ma anche vuole esorcizzare il patimento, la sofferenza, con visioni oniriche.

Sviluppa negli ultimi anni una padronanza del colore e della sua espressione sulla tela , tali da consentirgli di comunicare attraverso astrazioni di un immaginario intensamente reale. Le sue opere si presentano come tessere di un macrosistema ben più articolato dove un’apparente complessità si coniuga con l’individuale completezza di ogni singola unità che lo compone.

La ricerca di un tanto antico quanto nuovo linguaggio simbolico , capace di riunire scelte formali e significato spirituale in un'unica tela . La Crisponi racconta sordi conflitti tra elementi opposti.come ad esempio nelle "tre parche" dove racconta a colori il filo della sua vita che è stato un filo di rovo. Quel filo che l'ha ferita ma l'ha spronata a continuare fino alla fine .....fino alla fine del filo perchè aveva il mare che rimarginava le sue ferite ...e poi c'era il il cielo che l'aspettava per poi capire il senso del tutto

Sono articolate le relazioni che legano le opere della Crisponi convergendole in unità di intenti e di messaggi significativi e molto espressivi.
Questa la pittura di una Donna che vive per l’Arte e per la verità, che spegne il dolore patito e vissuto in uno sguardo più limpido.
Elisabetta Crisponi esplora un mondo lontano nel tempo, ma nascosto dentro coloro che forse si sono allontanati dal coraggio di mettersi in contatto con il bimbo che dimora nella memoria di ognuno.
Pittrice e poeta racconta e si racconta in versi e colori.

Monica Zaulovic
Scrittrice,giornalista,critica d'arte e organizzatrice d'eventi artistici.
http://www.monicazaulovic.it/
9 settembre 2012













Critica Denitza Nedkova


La realtà di Elisabetta Crisponi.


« Pensavano che anche io fossi una surrealista, ma non lo sono mai stata. Ho sempre dipinto la mia realtà, non i miei sogni. » 1953Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón.


Queste parole della celebre pittrice sembra che si adattino perfettamente anche al fare arte di Elisabetta Crisponi. La giovane pittrice, fortemente coinvolta dall’arte surreale nel magico mondo della fantasia, si esprime in questi primi passi di artista con vocaboli plurimi tra quelli del Surrealismo, della Metafisica e del Realismo magico.
In quanto questi linguaggi artistici usano lo stesso dizionario per esprimere idee diverse ci preme analizzare quanto Elisabetta e’ vicina a Frida e quanto ne e’ lontana.
Ricordiamo come lo stesso padre del Surrealismo, Andre’ Breton, nel 1938 proclama la pittrice messicana ‘una surrealista creatasi con le proprie mani’. Ma la visione di Kahlo e’ ben lontana dal surreale:la fantasia le serve non per allontanare la logica e entrare nell’inconscio, ma t’ la sua vita che cerca di rappresentare tramite simboli.


Ebbene Crisponi attinge a entrambi e cerca ancora la propria strada, visionaria e nello stesso tempo realista. Non di una contraddizione si tratta ma di un’arte a figurazione, sempre impegnata in una qualche rappresentazione. Un’assoluta oggettività e nello stesso tempo una assoluto soggettività, quindi realismo distaccato dal senso immediato della storia. E’ la creazione di un mondo di oggetti definiti ma al tempo stesso lontani da un fondamento reale. Come dice De Chirico “ Perche un’opera d’arte sia veramente immortale e’ necessario che esca completamente dai confini dell’umano. Detto cio, e’ evidente che il lavoro di Elisabetta Crisponi non e’ surreale, ma come quello di Frida, appartiene alla realtà vissuta, pensata e dunque raffigurata, vicina alla nuova oggettività del realismo magico.


Il lavoro di Crisponi rinuncia al rapporto ossessivo con il proprio corpo di Frida, per dare tutto lo spazio ai abili giochi di simbolismi e associazione. L’autobiografismo utopico si trasforma in utopica biografia della realtà. Elementi fantastici vengono accostati a oggetti in apparenza incongruenti.


Come nell’arte di Salvador Domènec Felip Jacint Dalí i Domènech si percepisce l’influenza dei maestri rinascimentali che spinge Elisabetta, come Frida, a cercare il virtuosismo nel disegno e l’abilita’ tecnica nella pittura. Quest’ultimi caratteristici anche del Simbolismo, fedele compagno sia del Surrealismo, che della Metafisica e il Realismo Magico.


Ma oltre l’immagine di per se e la sua costruzione, e’ interessante anche la scelta cromatica di Crisponi.


Il realismo, il colore e la luce sono i tre elementi fondamentali come per i pittori veneti da sempre cosi per là Impressionismo e tutti i suoi derivati (Macchiaioli, Pointillism etc.), elementi che troviamo importanti anche nei lavori di Crisponi. Da un’ampia gamma cromatica emerge la profondità dell’immagine non metafisicamente sterile, ma reale e vissuta come nei fantastici mondi reali di Frida Khalo.


La pittura di Elisabetta Crisponi e da considerare, dunque, un altro passo nell’arte al femminile tra la tradegia di Gentilleschi e la sensualità di O’Keeffe.


Settembre, 2012


Denitza Nedkova

Il segreto del silenzio

"Il segreto del silenzio"olio su tela 100x70