lunedì 29 settembre 2014

Elisabetta Crisponi. Pittura interiore di Alessandra Redaelli

Elisabetta Crisponi. Pittura interiore




Una pittura decisa, emozionale, potente. Al tempo stesso dura eppure delicatissima, istintiva e tuttavia molto pensata. Dolce e crudele.
Se non conoscessi la storia di Elisabetta Crisponi, non potrei comunque fare a meno di restare incantata da questo suo modo diretto e senza sconti di colpire al cuore. Da questi fondi bui, oscuri, densi di ombre minacciose, dai quali però la figura emerge in qualche suo modo miracoloso intatta e vincente. Da queste donne (questa donna) tenere eppure guerriere, capaci di guardare in faccia il nemico, di farlo proprio e poi di sconfiggerlo con una sicurezza interiore che sembra alimentarsi da se stessa fino a diventare inestinguibile. Da questi corpi fragili e fortissimi, terribilmente sensuali, fatti di carne vera e di braccia forti in grado di raccogliere il dolore e di farne un oggetto concreto che si può scagliare lontano. Da queste tele intrise di simbologie antiche ­– ma anche personalissime – che lo spettatore è invitato a cercare, a scoprire come in una caccia al tesoro.
Se non conoscessi la sua storia, dicevo. Ma si dà il caso che io la conosca. E allora tutto questo prende un senso ancora più viscerale e profondo di lotta e di rinascita, di sofferenza e di redenzione, raccontato con la forza di una vera artista purosangue.


di Alessandra Redaelli
giornalista e curatrice

venerdì 19 settembre 2014

La realtà di Elisabetta Crisponi

...giovane pittrice, fortemente coinvolta dall’arte surreale nel magico mondo della fantasia, si esprime in questi primi passi di artista con vocaboli plurimi tra quelli del Surrealismo, della Metafisica e del Realismo magico....


La realtà di Elisabetta Crisponi. ....

La pittura di Elisabetta Crisponi è da considerare, dunque, un altro passo nell’arte al femminile tra la tradegia di Gentilleschi e la sensualità di O’Keeffe.


a cura di Denitza Nedkova

« Pensavano che anche io fossi una surrealista, ma non lo sono mai stata. Ho sempre dipinto la mia realtà, non i miei sogni. » 1953Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón.


Queste parole della celebre pittrice sembra che si adattino perfettamente anche al fare arte di Elisabetta Crisponi. La giovane pittrice, fortemente coinvolta dall’arte surreale nel magico mondo della fantasia, si esprime in questi primi passi di artista con vocaboli plurimi tra quelli del Surrealismo, della Metafisica e del Realismo magico.
In quanto questi linguaggi artistici usano lo stesso dizionario per esprimere idee diverse ci preme analizzare quanto Elisabetta e’ vicina a Frida e quanto ne e’ lontana.

Ricordiamo come lo stesso padre del Surrealismo, Andre’ Breton, nel 1938 proclama la pittrice messicana ‘una surrealista creatasi con le proprie mani’. Ma la visione di Kahlo e’ ben lontana dal surreale:la fantasia le serve non per allontanare la logica e entrare nell’inconscio, ma t’ la sua vita che cerca di rappresentare tramite simboli.

Ebbene Crisponi attinge a entrambi e cerca ancora la propria strada, visionaria e nello stesso tempo realista. Non di una contraddizione si tratta ma di un’arte a figurazione, sempre impegnata in una qualche rappresentazione. Un’assoluta oggettività e nello stesso tempo una assoluto soggettività, quindi realismo distaccato dal senso immediato della storia. E’ la creazione di un mondo di oggetti definiti ma al tempo stesso lontani da un fondamento reale. Come dice De Chirico “ Perche un’opera d’arte sia veramente immortale e’ necessario che esca completamente dai confini dell’umano. Detto cio, e’ evidente che il lavoro di Elisabetta Crisponi non e’ surreale, ma come quello di Frida, appartiene alla realtà vissuta, pensata e dunque raffigurata, vicina alla nuova oggettività del realismo magico.
Il lavoro di Crisponi rinuncia al rapporto ossessivo con il proprio corpo di Frida, per dare tutto lo spazio ai abili giochi di simbolismi e associazione. L’autobiografismo utopico si trasforma in utopica biografia della realtà. Elementi fantastici vengono accostati a oggetti in apparenza incongruenti.
Come nell’arte di Salvador Domènec Felip Jacint Dalí i Domènech si percepisce l’influenza dei maestri rinascimentali che spinge Elisabetta, come Frida, a cercare il virtuosismo nel disegno e l’abilita’ tecnica nella pittura. Quest’ultimi caratteristici anche del Simbolismo, fedele compagno sia del Surrealismo, che della Metafisica e il Realismo Magico.
Ma oltre l’immagine di per se e la sua costruzione, e’ interessante anche la scelta cromatica di Crisponi.
Il realismo, il colore e la luce sono i tre elementi fondamentali come per i pittori veneti da sempre cosi per là Impressionismo e tutti i suoi derivati (Macchiaioli, Pointillism etc.), elementi che troviamo importanti anche nei lavori di Crisponi. Da un’ampia gamma cromatica emerge la profondità dell’immagine non metafisicamente sterile, ma reale e vissuta come nei fantastici mondi reali di Frida Khalo.

La pittura di Elisabetta Crisponi e da considerare, dunque, un altro passo nell’arte al femminile tra la tradegia di Gentilleschi e la sensualità di O’Keeffe.

Settembre, 2012
Denitza Nedkova

ELISABETTA CRISPONI UN'ARTISTA LEONARDIANA a cura di Paola Biadetti

Donne, Artiste Contemporanee: 

Elisabetta Crisponi 

un’artista “leonardiana”


Le sue immagini non sono “vedute” ma “visioni” e il loro significato tocca le corde della vita umana. 

La scena artistica è quanto mai ricca di proposte e di interpreti femminili, e non è un fenomeno, basta infatti riflettere sulla storia dell’ultima parte del Novecento per capire che le artiste non solo hanno cambiato la loro condizione, ma l’arte stessa degli ultimi anni. E in questa rubrica presenterò artiste contemporanee che sono state interpreti degli eventi 2014 organizzati dallo Spoleto FestivalArt.
DSC06987_ridimensionarePer Leonardo la pittura era una scienza e la tecnica, era essenzialmente “saper fare”. E, questo legame tra teoria e pratica è, riscontrabile, nell’opera artistica di Elisabetta Crisponi, genovese, “figlia del mediterraneo”, La Pittura e la poesia sono i suoi strumenti di comunicazione, vincitrice del concorso di poesia Arte e Cultura 2012 con la lirica “Il sogno della favola nella follia della realtà,- 5°classificata nel concorso Poeti in Sanremo 4° edizione con la lirica “Mimi in vetrina” e lo scorso 12 luglio2014 le è stato conferito il Premio Internazionale Spoleto Festival Art 2014 con l’opera pittorica “sotto il velo”. – L’artista trova un punto di equilibrio tra la forma degli oggetti rappresentati e la luce che su di essi si posa. – Il loro significato è molto profondo, la sua pittura genera nello spettatore la sensazione di assistere a qualcosa che matura poco a poco. Le sue immagini non sono “vedute” ma “visioni” e il loro significato tocca le corde della vita umana. Si potranno ammirare le sue opere alla Kermesse Spoleto Festival Art EXPO2014 dal 26 al 29 settembre 2014 presso il Chiostro di San Nicolò in Spoleto all’evento Spoleto Meeting Art Expò.
Articolo di Paola Biadetti su ilcaffeletterario