lunedì 29 settembre 2014

Elisabetta Crisponi. Pittura interiore di Alessandra Redaelli

Elisabetta Crisponi. Pittura interiore




Una pittura decisa, emozionale, potente. Al tempo stesso dura eppure delicatissima, istintiva e tuttavia molto pensata. Dolce e crudele.
Se non conoscessi la storia di Elisabetta Crisponi, non potrei comunque fare a meno di restare incantata da questo suo modo diretto e senza sconti di colpire al cuore. Da questi fondi bui, oscuri, densi di ombre minacciose, dai quali però la figura emerge in qualche suo modo miracoloso intatta e vincente. Da queste donne (questa donna) tenere eppure guerriere, capaci di guardare in faccia il nemico, di farlo proprio e poi di sconfiggerlo con una sicurezza interiore che sembra alimentarsi da se stessa fino a diventare inestinguibile. Da questi corpi fragili e fortissimi, terribilmente sensuali, fatti di carne vera e di braccia forti in grado di raccogliere il dolore e di farne un oggetto concreto che si può scagliare lontano. Da queste tele intrise di simbologie antiche ­– ma anche personalissime – che lo spettatore è invitato a cercare, a scoprire come in una caccia al tesoro.
Se non conoscessi la sua storia, dicevo. Ma si dà il caso che io la conosca. E allora tutto questo prende un senso ancora più viscerale e profondo di lotta e di rinascita, di sofferenza e di redenzione, raccontato con la forza di una vera artista purosangue.


di Alessandra Redaelli
giornalista e curatrice